Il volontariato in Africa per migliorare il mondo e se stessi

Quando pensiamo al volontariato non possiamo non pensare al continente nero che con la sua bellezza e le sue contraddizioni, è certamente una delle mete preferite dei tanti volontari italiani che ogni anno decidono di dedicare il proprio tempo e il proprio impegno per prendere parte ad uno dei tanti progetti presenti in Africa.

Sarà per la vicinanza geografica, oppure per la percezione di povertà diffusa che abbiamo noi italiani nei confronti dell’Africa, comunque è qui che la maggior parte dei volontari italiani desidera fare volontariato.

Se è vero come è vero che secoli di colonialismo ancora in atto hanno devastato le economie locali, non dimentichiamo che l’Africa è anche il teatro di grandi cambiamenti epocali che stanno cambiando dei luoghi.

L’Africa infatti non è solo povertà, ma anche e soprattutto cultura, natura e voglia di cambiare.

Il volontario italiano deve partire con grande umiltà e capacità di ascolto senza voler imporre il proprio punto di vista.

Il continente africano è un incredibile mix di culture, tradizioni e paesaggi che è difficile parlare di Africa come di una cosa sola.

Chi desidera fare volontariato in Africa ha davanti a sé moltissime opportunità di crescita personale e professionale, ma prima di fare il grande passo dovrà studiare attentamente la situazione in loco e valutare se ci sono le condizioni per farlo.

Il primo passo è senza dubbio la scelta della branca del volontariato a cui si vuole partecipare.

Il più conosciuto è quello rivolto alla cura dei più bisognosi.

La povertà diffusa, le guerre e le carestie hanno lasciato milioni di esseri umani in condizioni per noi europei inimagginabili.

Qui le necessità sono praticamente in ogni settore: da quello alimentare a quello sanitario, le emergenze in Africa sono all’ordine del giorno.

Dall’altro lato, abbiamo il volontariato ambientale che si occupa della conservazione del territorio e degli animali.

L’Africa è la casa di flora e fauna unica che purtroppo negli ultimi anni sta vedendo un drastico declino per colpa della crescita delle attività umane come agricoltura, allevamento ed estrazioni minerarie.

Il volontario ha la possibilità di partecipare a progetti di conservazione di specie uniche come i rinoceronti, gli elefanti, i leoni e i ghepardi.

Attenzione però, il continente africano non ammette improvvisazioni di sorta.

Bisogna innanzitutto valutare attentamente la qualità del progetto a cui si vuole partecipare, se si condividono i valori e le modalità di operazione.

Sia nel settore ambientale, sia in quello sociale e sanitario, esistono associazioni serie e professionali e non.

Alcune nazioni africane hanno al loro interno delle dinamiche che non permettono leggerezze.

Il continente è purtroppo ancora vittima di guerre, rivolte e zone senza nessun controllo che possono facilmente diventare una seria minaccia per il volontario.

Stesso discorso per la situazione sanitaria che può peggiorare velocemente, specialmente laddovè non esiste un efficiente sistema ospedaliero.

Mai partire senza un’assicurazione sanitaria internazionale che copra malattie ed infortuni.

Un punto fondamentale è la conoscenza di una lingua come il francese o l’inglese che spesso sono utilizzate come lingue ufficiali o ufficiose.

Se conosci una o l’altra, questo fattore potrebbe determinare il paese in cui rivolgere le proprie attenzioni.