Che cos’è l’AIDS? Le 4 fasi, dall’infezione alla malattia

L’AIDS, l’Acquired Immune Deficiency Syndrome, conosciuta come Sindrome da immunodeficienza, è una malattia che porta alla morte, quella che si verifica nella fase finale, dopo aver contratto il virus dell’HIV.

HIV e AIDS, vengono spesso considerati sinonimi ma è sbagliato. Il primo termine indica il virus mentre il secondo si riferisce alla malattia causata da esso. In pratica, quando l’HIV entra nell’organismo attacca il sistema immunitario rendendolo sempre più debole fino ad arrivare allo stato di AIDS.

Nel dettaglio, i linfociti T helper, che sono quelli con maggior concentrazione di recettori CD4, vengono presi di mira dal virus e attaccati. Attraverso la trascrittasi inversa, il virus si confonde col DNA della particella presa in ostaggio e fa iniziare la fase dell’infezione. Con l’aumento di questa infezione, diminuiscono i linfociti T e anche gli anticorpi prodotti dal corpo per combattere le infezioni. Senza protezione, i livelli di CD4 diminuiscono fino ad arrivare a livelli al di sotto di 100 per millilitro di sangue.

A questo punto compare l’AIDS. Il fisico così debilitato è esposto all’AIDS e gli permette di agire su individui immunodepressi, senza alcuna difesa, fino ad arrivare al decesso.

Per fortuna, la diagnosi precoce attraverso il test HIV permette di iniziare subito la terapia. In questo modo è possibile cronicizzare l’infezione impedendo che questa sfoci in AIDS.

Dall’infezione all’AIDS: le 4 fasi

Avere l’HIV non significa essere condannati ad avere l’AIDS: una volta scoperto il virus attraverso il test HIV, iniziando subito la terapia antiretrovirale, la malattia smette di avanzare e la persona sieropositiva può convivere con il virus.

Ma cosa succede senza una diagnosi precoce, se il virus agisce indisturbato per anni e anni? Ecco tutte le fasi che portano dall’infezione alla malattia conclamata.

L’infezione primaria

È la fase iniziale in cui si è ancora in tempo, facendo il test a seguito di un comportamento non protetto da eventuali contagi della malattia, del virus HIV, per evitare il peggio. In questa fase ci si considera in un periodo detto finestra, dai 40 ai 90 giorni dopo il probabile contagio, all’interno del quale il virus si sta moltiplicando rapidamente, ma si potrebbe risultare negativi al test. I sintomi non ci sono, almeno si potrebbero trascurare, come la stanchezza, mal di testa, febbre, ma il rischio di contagiare altre persone è altissimo.

La fase di latenza

Dopo la prima fase, l’organismo comincia a produrre anticorpi e il virus viaggia velocemente nel corpo. Neanche in questa fase i sintomi sono evidenti. Per alcuni questa fase, senza accorgersi di essere stati contagiati, può durare anche dieci anni.

La fase sintomatica

Il fisico comincia ad essere indebolito con un sistema immunitario stanco. I sintomi più evidenti di questo periodo sono la frequente sudorazione di notte e i linfonodi sempre ingrossati.

La fase AIDS

La fase finale ha inizio, con un sistema immunitario senza più energie, esposto a qualsiasi attacco, in particolare dai tumori al sistema linfatico. L’aspettativa di vita, in questa fase varia da pochi mesi ai tre anni.